Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

A Scarlet Rose (II Version)

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LauraHeller
view post Posted on 21/4/2010, 16:10 by: LauraHeller
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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20 gennaio
C’è attesa per il debutto della compagnia Tsukikage.
“I nemici vanno stroncati”
Così ho detto ad Onodera poco prima che il sipario si alzasse ed egli mi ha risposto che somiglio sempre più a mio padre.
In che cosa gli somiglio?
Sei una macchina da distruzione, Masumi.
Prima o poi, perderai l’anima anche tu.
Finirai all’inferno.
E, poi, oggi, chi vai a stroncare?
Quella ragazzina col sorriso largo e spensierato, la futura dèa scarlatta!
Stroncare.
Non mi ci vorrà che uno schiocco di dita. Qui dietro, Ayumi sta dicendo che ha la febbre a quaranta per essersene rimasta sotto la pioggia una notte intera! Non riusciva a recitare bene la scena della malattia di Beth March!
Cosa è mai questo? Prima le unghie quasi strappate e i cani, adesso questa nuova pazzia!

La guardo e mi sembra di avere freddo con lei.
Osservo il suo braccio inerte e penzolante e trattengo il fiato, sperando che, tra un minuto, si ridesti e torni a dispensare al mondo il suo largo sorriso.
Già, quel sorriso largo come il mondo e che, nel contempo, lo racchiude tutto.
Che cosa stai dicendo, Masumi Hayami? Devi avere la febbre anche tu!
E cosa te ne importa della felicità, ora?
Tu sei quello che sei.
Hai pagato i giornalisti per far passare sotto silenzio questa recita che vale una vita. E’ il suo debutto!
Ma quante vite hai rovinato?
Cos’ha questa ragazza di così speciale da meritare ripensamenti e, addirittura, pentimento!

E poi, quella rosa scarlatta…cosa significa?
L’hai comprata senza neanche pensare.
E quel colore?
No, l’ho solo presa in giro, anche se lei non lo sa. Prendo in giro colei che, secondo quanto dice una vecchia attrice pazzoide, sarà la nuova dèa scarlatta.

Davvero, Masumi?

Eppure sono certo che quel colore lo hai scelto d’istinto, perché sai che a lei piace.
Io so che a lei piace.
E sarà la prima di una lunga serie, perché lei gradirà ogni volta ed io godrò nel vedere il suo largo sorriso. Finché Maya, un giorno, reciterà la parte di una donna in amore. Sono certo che, dopo stasera, anche allora sarò seduto nel mio Posto S per applaudirla.
Sono felice.

1 febbraio
Ho perduto nuovamente il contatto con la mia coscienza.
Ed è un bene.
Tutto il mese di gennaio l’ho trascorso macerato dai dubbi, animato ora da grande euforia ora da arida freddezza. Sempre col pensiero della dèa – e della futura dèa – in mente. Quella cravatta nera a rose scarlatte, indossata a inizio anno, non mi ha portato bene.
Ma c’è una novità.
Pur essendo più che mai fermo nei miei propositi, mi sento in colpa e la nausea è tornata a fare capolino.
Perché tu, Maya, ora sai chi sono.
Hai ascoltato dalla mia bocca la sentenza che mi ha condannato ai tuoi occhi. Per sempre. E, quando il talento viene oscurato dal dileggio più malevolo, non c’è appello.
Non volevo. Davvero, non volevo che tu udissi quelle parole. E non mi spiego perché: tu fai parte dell’ingranaggio che io – e solo io – devo dirigere. Non posso smettere di controllarti né di farti, indirettamente, del male.
La spia della Daito ha fatto il suo dovere e schiaccerò te e la tua compagnia mettendo in scena lo stesso spettacolo, così, finalmente, la “differenza” sarà sotto gli occhi di tutti. Non hai speranze con Ayumi Himekawa. La tua “gara d’altezza” è persa in partenza.
Vivo per il lavoro.
Mio padre, infermo, ogni giorno mi manda a chiamare per sapere degli affari in corso. Non mi chiede neppure come sto. Non me lo ha mai chiesto, in verità.
Mamma, mi hai sempre detto di obbedire ad Eysuke Hayami, di “rendermi utile”. Ed io sono cresciuto con la certezza che mandare tutto a puttane equivalesse a un delitto. Sono convinto, però, che, adesso, vedendo come sono diventato, tu ti sia pentita di quelle parole.
Maya, ora mi disprezzi, ma c’è una luce, in queste tenebre: finché i tuoi occhi guarderanno con devozione quel petalo scarlatto essiccato in mezzo al copione che reciterai al Concorso Nazionale, io sarò relativamente sereno, perché avrò ancora una carta da giocare.

Marzo
Guarda guarda, Onodera è riuscito persino a sottrarti il palco per le prove.
L’ho rimproverato, ma in realtà avrei voluto ammazzarlo e lui, capendolo, se l’è presa. E così ho finito pure per mettere in dubbio la schiacciante superiorità di cui mi bardavo fino a ieri.
E l’ho fatto ancora.
Una rosa scarlatta, ancora una, deposta furtivamente nel camerino riservato alle compagnie povere come quella cui appartieni tu.
E, sul biglietto, ho scritto che io ci sono, nella folle speranza che la tua ansia per il confronto con Ayumi si dissipi e pensi solo a me.
Il tuo largo sorriso solo a me.
E, quando con rabbia, mi hai detto che avresti recitato per me – il tuo ammiratore segreto – io sono andato in cielo con gli angeli.
Sei pazzo, Masumi Hayami.
L’hai vista ciabattare e disperarsi e ridere fragorosamente come solo una adolescente piena di passione potrebbe fare e, alla fine, sei persino corso a congratularti con lei dietro le quinte.
Ti piace stuzzicarla, ma, dentro di te, sai che la sua Midori ti è piaciuta immensamente e la tristezza che ha emanato, nel finale, ti ha fatto venir voglia di abbracciarla.
Maya, non arrabbiarti se scherzo con te. Spero che i cioccolatini che ho allegato ai fiori addolciscano un po’ il tuo spirito esacerbato.
Sei pazzo, Masumi Hayami!
Sì, sto diventando pazzo.

Maggio
Onodera l’ha fatto ancora.
Stavolta, hai avuto un palco per provare, ma il palco era vuoto.
Non un costume, non un attrezzo di scena né una scenografia, non un compagno con cui recitare. E, in questa recita, di personaggi, ce ne sono almeno trenta.
La piccola Gina era spacciata in partenza, le speranze ridotte in mille piccoli cocci come quelli che le tue manine provavano a rimettere insieme nella hall del teatro.
Il mio cuore lo sentivo rotto proprio come quel vaso azzurro che stringevi a te con determinazione. La tua speranza, coperta dal mio impermeabile scuro, si perdeva con lo sguardo nella Tokyo piovosa di inizio maggio e, mentre le gocce mi solcavano il viso e, scendendo, andavano a lambire le mie spalle, sentivo che il mio spirito era insieme al tuo, nonostante tu fossi legittimamente inviperita con me.
E così mi hai buttato addosso l’impermeabile.
E, dopo lo spettacolo che ti ha vista squalificata dalla competizione e pur sempre vincitrice, hai rifiutato anche il fazzoletto che doveva raccogliere le tue lacrime di bambina delusa.
Stai crescendo piano piano, Maya.
Stavolta, non ho nascosto alcuna rosa in camerino né te ne ho fatto recapitare. Per la prima volta, ho desiderato che nel tuo ammiratore tu vedessi me e me solo, Masumi Hayami.
Quando le mie orecchie hanno udito il nome di quel famoso talent-scout, che ti stava cercando per portarti chissà dove, sono andato in escandescenze.

Nessuno deve averti?
(a parte me)

Sarai della Daito!
(e mia!)

Sì, sei una attrice di talento, non mi importa di nulla, tu lavorerai per la mia società, sarai una mia stipendiata. E quel coglione di Onodera mi ascolterà, stavolta. Sono io che comando, Maya. La tua vita sarà mia.
Oggi è arrivata la mia nuova segretaria personale. E’ Mitzuki, un avvocato esperto di marketing che ha lavorato nell’ufficio legale della Daito fino a ieri. Mio padre me l’ha letteralmente messa alle costole. E’ indocile, ironica e cocciuta come solo un avvocato può essere. Si è messa persino ad ironizzare su Maya e sul mio presunto interesse per lei. Mi darà filo da torcere. I miei pensieri non sono al sicuro con lei nei paraggi.
Ma, ora, questo non conta molto. Devo lavorare per condurla a me.
E c’è solo una persona che può convincere Maya ad entrare alla Daito.



continua...

 
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