Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

A Scarlet Rose (II Version)

« Older   Newer »
  Share  
LauraHeller
view post Posted on 30/4/2010, 16:22 by: LauraHeller
Avatar

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

Group:
MnBnY - General MOD
Posts:
17,641
Location:
The Dark Side of the Moon

Status:




Fine Aprile

I miei sentimenti sono diventati trasparenti.
La fantasia di Mitzuki – come corregge giustamente lei, il fervido intuito – continua a galoppare a briglie sciolte. Io continuo a pensare a quel dannato semaforo e non riesco neppure a prendere la macchina per andare a fare un giretto. Pensare di incappare nel rosso fisso è una tragedia esistenziale, davvero, che ha anche un qualcosa di comico.
Hijiri stesso, come Mitzuki, è diventato un sentimentale e il suo vocabolario si è adeguato alla nuova situazione.
Oggi mi da fastidio ogni cosa. Il rumore prodotto da mio padre che dà da mangiare alle carpe del laghetto antistante la casa, la signora Dojima che mi serve il caffè con puntualità svizzera, la suoneria del telefono di casa, al piano di sotto.
E ora che ti prende, Masumi?
Ti illumini solo se pensi che Hijiri è lì con lei e la protegge come faresti tu?
Cosa c’è di diverso, dagli altri giorni?
E’ un paradosso, ma sapere che i miei due più stretti collaboratori sono al corrente del mio amore per Maya mi fa paura.
Ho paura che, guardando coi loro occhi e usufruendo del loro aiuto, la situazione possa sfuggirmi di mano.
Io riesco a controllarmi meglio quando sono da solo, quando le mie decisioni nascono spontanee alla luce della ragionevolezza dei fatti quotidiani. E se Hijiri mi dice che è con me, sento l’irrefrenabile, euforico desiderio di spaccare il mondo e correre da lei per portarla via.
Non posso farlo. Non posso farlo.


Maggio
(profumo di rose appena sbocciate)

Maya, mentre ascolto la cassetta con la tua voce, che Hijiri ha registrato appositamente per me, sento dentro una emozione intensa, un languore che mi stritola dolcemente.
Mi chiedi di seguirti sempre ed io ti rispondo che “seguirti” è tutto ciò che chiedo alla vita, assieme al sogno disperato di poter essere, un giorno, amato da te.
Hijiri ha un’aria strana, a metà tra l’affranto e il teso. Forse pensa che dovrei sfruttare il tuo coinvolgimento nei riguardi dell’ammiratore delle rose scarlatte per ottenere la stima e l’affetto che, in realtà, Masumi Hayami merita. Cerca di farmi capire questo concetto con velate parole e, se continuo così, col tormento che s’accresce di giorno in giorno, me lo dirà palesemente. E’ un buon amico e si preoccupa con sincerità del destino cui vado incontro.
Ho detto a Mitzuki, giorni fa, che non ho rinunciato ai sentimenti per la mia ragazzina, ma ci sono giorni in cui tutto appare più difficile e pesante. Allora penso che sarebbe meglio seguire il consiglio di Karato e svelarmi, finalmente.
Ma, se mi svelassi, non avrebbe più lo sprone necessario per recitare, mi cercherebbe al solo scopo di trovar conforto, io non potrei più trattenere quel che provo da anni e lei perderebbe la possibilità di brillare di luce propria.
Ci sono tante cose che vorrei dirti, Maya, che devo fare ancora per te.
La parte di Papà Gambalunga mi va stretta, voglio che ogni tuo sorriso sia mio, di Masumi Hayami, ma il tempo non è ancora giunto
Osservo l’orologio e, in un attimo, il mio sguardo si perde lontano, raggiungendo gli studi in cui tu stai lottando per riavere il posto che ti spetta, nel mondo dell’arcobaleno,
Maya, io ti seguirò sempre, sì, ma fino a quando tu seguirai me?
Aspettami, te ne prego!


Sempre maggio
(m’hai fatto degno d’un sì beato riso)

Sei venuta a cercarmi al Gran Galà per la presentazione del nuovo film della Daito. Era un ricevimento mortalmente noioso e tu sei riuscita a vivacizzarlo facendo risuonare la tua bella vocina – che proferiva amabili parole al mio indirizzo – in tutta la hall dell’albergo.
Te ne sono grato.
Stavo bevendo un po’ troppo, divorato dall’ansia per non aver ricevuto tue notizie in merito ai risultati dell’audizione.
Hijiri deve averlo fatto apposta, deve aver dedotto che saresti venuta da me spontaneamente.
E così sei venuta a comunicarmi che le mie “macchinazioni” a nulla son servite, ma, al contrario, hanno giovato alla tua performance recitativa.
Tu non lo sai, ma è proprio quello che volevo, ragazzina!
Ti offro dello champagne e infrango il calice nella fioriera vicina.
Sono davvero brillo e quest’euforia mi dà un inaspettato coraggio: devo avere le mani libere perché, adesso, voglio farti un po’ paura, ragazzina.
E, se qualcuno passa di qui, notando le mie attenzioni per te, penserà che l’uovo d’oro del teatro giapponese “interessa molto” al presidente Hayami.
Tutto procede secondo i piani.
Hai compiuto sedici anni, ma la tua altezza non è variata di un centimetro, dacché ti conosco. Me ne sono reso conto quando ti ho “intrappolata”: la mano sinistra appoggiata al muro, appena sopra la tua spalla, la mano destra che ti teneva ferma per un polso.
I nostri volti erano così vicini che si davano ombra a vicenda ed io ho pensato che quel momento, in cui sembravamo nasconderci l’uno dentro l’altro, sarebbe stato ideale per baciarci.
Voglio un posto in prima fila.
Voglio studiarti bene, Maya.
Ogni tua movenza, ogni tua parola, ogni tuo sguardo, nulla deve sfuggirmi, ché, da questo, dipende la mia attuale beatitudine.
Ti guardo con l’intensità che solo un uomo ubriaco di vino francese e d’amore insieme può palesare, ma tu, dopo un attimo di sospensione, avvampi di collera pensando al mio ennesimo scherzo.
Uno scherzo.
E dire che, se me ne avessi dato la minima occasione, queste mani non sarebbero restate inerti.
Col cavolo, sarebbero restate inerti!
Mi sento la favola del mondo intero, ragazzina.
Uno stuolo di attrici farebbe a gara per fondarsi nel mio letto: ragazze piacenti, disinibite, ricchissime, alcune davvero interessanti e persino colte!
L’unica attrice che davvero mi interessi mi dice ogni giorno che non valgo niente, che non merito l’affetto di nessuno perché la mia stella è malvagia, è un buco nero che divora la materia e tutto ciò che gli si para davanti senza troppa grazia.
Già, Maya, persino le stelle che io adoro guardare nascondono inconfessati segreti e “malvagità” inaspettate, ma esse sono parte della natura e, in natura, tutto è regolato dall’ineluttabile istinto.
Così, ragazzina, io sarò pure il verme che ti ha distrutto la vita già una volta, ma il fato – ne sono certo – non potrà non condurti qui, tra queste braccia.
Vedi? Hai palesato la tua collera, ma te ne resti ancora qui, intrappolata tra le mie braccia.
Dimmi, cosa vuoi che io faccia?
Come reagiresti se io, adesso, ti baciassi davanti al mondo?
In fondo, sono il tuo più devoto ammiratore e, parafrasando quel che ha detto il barman di Shinjuku stasera, gli ammiratori sono talmente pazzi da commettere autentiche follie per arrivare al cuore del proprio beniamino.


Fine Maggio
(I do it for you. Every thing I do)

Riecco ancora la tua natura complessata, Maya.
Così non va bene e le notizie di Hijiri non sono per nulla confortanti.
C’è un solo modo per darti una mano, ora.
Per prima cosa, entro in scena come Masumi Hayami e vengo a farti visita a casa Himekawa, dove sei ospite per calarti meglio nei panni di Ardis, la principessa splendente figlia della primavera.
La mia vista, la sonata al piano che non conosci – ma se vivessi con me impareresti ad apprezzarla! – ti procurano il fastidio necessario per guardarti allo specchio e darti una pettinata ai capelli “ordinari” di ragazzina cresciuta a Yokohama.
Non hai la minima consapevolezza di te stessa e mi lanci contro un libro di consigli di bellezza, che ti sarà pur utile, ma non è quello che ti ci vuole. Se venissi con me, in un battibaleno ti trasformeresti nella donna che vuoi diventare.
Ed io non chiederei altro!
Come ammiratore delle rose scarlatte, invece, mi prendo il lusso di viziarti come più mi piace, coprendoti di regali d’ogni sorta.
E non delego nessuno; annullo ogni impegno del pomeriggio per correre a svaligiare le boutique d’alta moda del Centro. Acquisto tutto quel che può servirti: abiti da sera, borse, scarpe, vestiti per ogni occasione.
Conosco le tue misure a memoria, il tuo piccolo corpo è come una carta geografica ben nota, anche se non ho ancora avuto il piacere di esplorare alcunché.
Passo anche da quel negozio di biancheria intima in cui ho visto un completino semplice, come sei tu, che ti starebbe d’incanto. Quel pacchetto però, non ti sarà consegnato adesso.
Tutto a suo tempo, Maya.
Ho atteso tanto, aspetterò ancora. Non può essere un regalo dell’ammiratore segreto. Questo è un regalo mio, dell’uomo che ti ama.
E, poi, a coronamento di tutto, mi concedo una serata al ristorante con la mia ragazzina vestita, finalmente, da donna. Purtroppo per me, non è Masumi ad invitarti, ma l’ammiratore delle rose scarlatte.


Ristorante dal cuore infranto?
(che canzone del cavolo!)

Hai indossato il vestito rosa e ti sta d’incanto.
Sorrido tra me, Maya, e penso che sei così semplice che ti vergogni persino di te stessa.
Mi chiedi cosa faccia io qui e, constatando che il tuo amato donatore di rose, non verrà, mi regali le tue lacrime tristi, che infrangono il mio cuore per l’ennesima volta.
Tu non te ne accorgi, ma se potessi, in questo istante, stritolerei la spalliera della sedia cui mi sto appoggiando per darmi una calmata.
Difficile.
Tutto è sempre più difficile.
Ti dico che sono venuto a cenare con delle attrici, ma nessuna gelosia traspare dal tuo volto (dannazione!).
Ed ecco che, a rompere la tensione improvvisa, arriva l’ospite d’onore, la signora Kitashirakawa, un soprano molto famoso, che ha dominato il panorama lirico internazionale per oltre vent’anni. Ed ha interpretato la versione lirica de Le Due Regine.
Tu pensi per un attimo che la signora sia l’ammiratore, ma ella ti spiega che ha semplicemente risposto ad un invito cortese, firmato proprio dal donatore di rose, che le chiedeva con estrema gentilezza, di venire a conoscerti.
Mando al diavolo l’appuntamento con le attrici e ordino ai camerieri di aggiungere un coperto.
Questa serata è mia.
Tu indossi il vestito che ho scelto con le mie mani e voglio godermi la tua vista incantevole.
La signora Kitashirakawa è una boccata di ossigeno per la tua indole indecisa e complessata.
La sua intelligenza sottile ti porta, finalmente, a carpire il segreto di una buona interpretazione, che sta nel convincersi di “essere davvero” una tal persona.
Grazia, eleganza, cultura, delicatezza, sono cose che si acquisiscono con facilità negli ambienti raffinati, sedimentano la predisposizione e, in tutto questo, la certezza di poter riuscire gioca un ruolo determinante.
Io scompaio, come è giusto che sia.
Ma, questa sera, non c’è amarezza in me.
Spero con tutto il cuore di esserti stato utile, amore mio.


continua...

Ringrazio Flo dei complimenti! L'anno scorso ero molto ispirata... :ombrello: :ombrello: :ombrello: :ombrello:
 
Top
203 replies since 20/4/2010, 16:11   15493 views
  Share