Murasaki no Bara no Yume  - Glass no Kamen  * Il Grande Sogno di Maya * Anime, Manga, Drama, World e Fanwork

A Scarlet Rose (II Version)

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LauraHeller
view post Posted on 11/5/2010, 16:26 by: LauraHeller
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Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.

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Il bene è più forte del male.
Era impensabile, per me, ritrovarti.
E ritrovarti lì, nella casa in cui dimora Chigusa Tsukikage.
Si è presa cura di te senza pensare all’orrido mostro che sei, a quello che hai fatto a lei e, soprattutto, ad Ichiren Oozachi, il suo grande amore.
Tu, che sei entrato nella sua vita viscidamente, come il peggiore dei serpenti.
Tu, traditore dell’amicizia e del sacro fuoco dell’arte.
Tu, che hai interrotto il colloquio di anime tra una mano nata per scrivere e una voce nata per esprimere quelle stesse parole.
Chigusa Tsukikage deve essere davvero una persona eccezionale, se arriva al punto di sopportare la tua molesta presenza. E dici addirittura di volere restare qui, vicino a lei!
Che cosa pensi di ottenere?
Non certo l’amore! Quello puoi scordartelo.
Ella non ti amerà mai. Anche se non avessi fatto nulla di spregevole, il suo cuore appartiene ad un altro uomo.
Lo capisci, questo, padre?
Nessun gioiello potrà mai comperarla.
E’ una donna che ha avuto tutto e ha perso tutto, ha conosciuto la ricchezza e la fame. Non ha paura della povertà e preferirebbe lasciarsi morire piuttosto che accettare qualcosa da te.
Tu sei quel che sei, Eysuke Hayami.
Anche se, a volte, mi stupisci.
Come adesso, che stai chiedendomi di proteggere il sacro suolo e lei, la “tua” Chigusa. Ti infastidisce - esattamente come infastidisce me – l’ingerenza insopportabile dei dirigenti, di Onodera, di Shiori, che, a tutti i costi, vogliono andare fino alla Valle.
Cosa pensano di trovare, laggiù, quei cuori incrostati di vanità e menzogna?
Sì, proteggerò quei luoghi, preserverò la Tsukikage – per quanto mi sarà possibile – da qualsiasi cosa possa risultarle di nocumento.
E proteggerò Maya, la mia dèa scarlatta.

Kurenai Tennyo
Per quanto mi è possibile - anche se per forza di cose devo condurre questa gente nella Valle dei Susini ad assistere alla rappresentazione della signora in nero e delle due aspiranti dèe - cammino da solo.
Shiori se ne lamenta.
Adducendo la scusa delle scarpette col tacco, mi costringe ad offrirle il braccio.
Onodera e Kei Akame, candidato al ruolo di Isshin, ci vengono dietro.
Giunti a destinazione, sbucano da un cespuglio fitto Ryuzo Kuronuma, un po’ ammaccato ma in buona salute, e Yuu Sakurakoji, l’altro Isshin.
Mi guardo intorno e, finalmente, vedo te, ragazzina, di fianco ad Ayumi, coperta di fango da capo a piedi.
Non posso non trattenere le risa, ma commetto un errore, perché, come al solito quando ti vedo, mi ritrovo a non vedere più chi mi sta accanto.
E così ti dico che mi sembri lo spirito delle radici dell’albero di susino.
E lo faccio davanti a Shiori Takamiya, che, a sua volta, abbozza un sorriso.
Ancora, come quella notte al tempio, non reagisci alla provocazione. Eppure sai che è del tutto innocente!
Cosa c’è di diverso, ora, Maya?
E perché vai a cercare conforto tra le braccia di quel ragazzo?
Incrocio il suo sguardo gelido per un attimo: sembra leggermi dentro!
Mi sta affrontando, forse?
Ragazzino, tu non l’hai stretta come ho fatto io. Se ci avessi visto, nel tempio della dèa, non oseresti neppure avvicinarti a lei come stai facendo.
Come ti permetti di metterle addosso la tua felpa da due soldi, sotto i miei occhi, distraendola mentre ha appena finito di dire che solo per me avrebbe dato vita ad una dèa meravigliosa?
Ti odio, Sakurakoji.
Odio la tua età, la tua libertà di vivere i sentimenti senza doverti trovare attorcigliate addosso le spire delle responsabilità e dell’amore non contraccambiato.
So che hai una ragazza, a Tokyo, che ti aspetta. Ma so anche che è Maya l’unica donna che ti interessa e lasceresti tutto pur di averla.
Sì, sono geloso e ti invidio maledettamente.
Perché devo starmene qui, accanto a Shiori, mentre tu sei lì, nel posto speciale, spalla a spalla con lei, la mia Maya?!
Non ti sopporto e non mi importa nulla se, adesso, negli occhi di Shiori leggo lo sconcerto.
Non tollero di vederla arrossire alle tue battute cretine.
Le mie mani si stringono fino a farsi male.
Vorrei spaccare tutto, distruggere qualsiasi cosa mi capiti sotto mano, mettermi ad urlare. E’ troppo per me!


Per fortuna, già durante le prime battute dello spettacolo, Maya si stacca da quel ragazzo, completamente soggiogata dalla recitazione della Tsukikage.
Anche io sono preso dall’appassionante racconto, sebbene continui a seguire i movimenti della mia ragazzina con la coda dell’occhio.
Poi, quando Genzo-san e Chigusa sensei espongono la filosofia buddista in merito alle anime gemelle, il mio cuore torna a fremere.
Quelle parole diventano le mie, Maya.
“Non esistono età, aspetto, rango, per coloro che si amano dall’eternità”.
“Innamorarsi è implorare pazzamente l’anima di un’altra persona”.
Sono io, Maya, guardami!
Non lasciare, adesso, che quel ragazzino si avvicini di nuovo a te, ti cinga le spalle col suo braccio. Perché lo lasci fare? Perché non guardi solo me?
“Ora che ci siamo incontrati non è possibile vivere separatamente!”
Mi sento d’improvviso come mio padre!
Riesco a percepire la sua disperazione di amante non riamato!
Maya è come Chigusa Tsukikage, alla ricerca della sua anima gemella.
Non vede me! E vuole interpretare un amore così totale al fianco di Sakurakoji.
Il sentimento totale che beffa persino la morte con lui, Maya!
Non posso tollerarlo.


Quando lo spettacolo finisce, ho la testa talmente piena di quelle parole così toccanti che mi pare di scoppiare.
Devo calmarmi e, allora, imbocco una strada in cui – ne sono certo – nessuno potrà cercarmi.
E’ la zona proibita, dove la vegetazione è così fitta da impedire che lo sguardo fugga lontano. Gli dèi sono gelosi, penso, non vogliono che la creatura che con amore hanno plasmato si concentri su qualcosa che sia diverso da loro.
Il fiume, i petali di fiori di susino nell’aria, la nebbia che piano si abbassa, facendosi scarlatta e portando con sé un tepore quasi innaturale e poi il vento impetuoso…
Acqua, fuoco, vento e poi l’odore della terra con cui vengo a diretto contatto mi soggiogano completamente.
E poi tu.
Sei così bella, Maya, nella sopraveste da sposa, adornata da un semplice ramoscello di susino!
C’è un fiume, tra noi, poco più di un ruscelletto. I nostri piedi sembrano volerlo sfidare, ma si bloccano su delle insenature.
Quel che accade dopo ha dell’incredibile, amor mio.
E capisco in un lampo cosa intendeva dire Ichiren Oozachi. I corpi mortali possono essere separati e per molti motivi: l’età, l’aspetto, il rango, il passato.
Ma questa legge non vale per lo spirito.
Mi basta udire la tua voce che mi implora per ritrovarmi fuori da questo involucro di stoffa e poi di carne e poi di ossa.
Mi basta vedere le tue braccia aprirsi per correrti incontro, sfiorare la tua mano, tornare ad adagiare la tua testa sul mio petto.
Sento ogni cellula del tuo corpo vibrare insieme alle mie.
Sento che la mia anima si confonde nella tua.
Non sento più il mio io.
Sono stordito da queste mie labbra, che, adesso, proferiscono parole d’amore con la tua voce!
Sii solo mio. Sii solo mia.
“Eravamo stati separati, ma ora torniamo ad essere uno”
Uno!
Perché?
Proprio mentre il nostro abbraccio si fa più stretto, più intimo e delirante, tu scivoli via dalle mie dita, come trascinata via dalla corrente del fiume o dal vento impetuoso.
O è il fuoco della mia passione – che mi ha fatto impaurire – ad allontanarmi da te?
Siamo tornati sulle due rive che ci separano.
Le nostre mani sono ancora sospese a mezz’aria, i corpi presi da un fremito, gli sguardi assenti e incapaci di spiegare razionalmente quanto è appena accaduto.
Sto per pronunciare il tuo nome, sto per dirti tutto!
Ma arriva Shiori – come diamine avrà fatto a trovarmi? - e tu scompari dietro i susini millenari.
Con te va via il mio sogno d’amore.

Mi scoppia la testa.
Non sono riuscito a dormire.
La gente che mi circonda mi è molesta quanto uno sciame di zanzare.
Lasciatemi solo.
Lasciatemi il mio sogno!
Perché vieni a chiamarmi, Shiori?
Non ti hanno forse riferito che non ho chiuso occhio, che ogni mia parola tradisce un sospiro, che la mia bocca dello stomaco è chiusa?
Non riesco neppure a stringere una sigaretta tra le labbra ed ho strappato il giornale in più punti.
Mi tremano le mani.
E poi, come un perfetto idiota, compio gesti della quotidianità con il fare maldestro di un neonato.
Che fastidio! Che fastidio!
Mi sembra di impazzire!
Perché mi hai detto quelle parole, Maya?
Vuoi davvero che abbandoni tutto per seguirti?
Sai bene che non avrei alcuna esitazione.
Ma, se non fosse vero?
Tu mi odi dal profondo del cuore e non hai torto. Ti ho privato di tua madre. Il mio peccato riemerge ogni qualvolta penso che le nostre anime possano avvicinarsi!
Tutto, Maya, tutto è contro di me, mi è di inciampo. Forse gli dèi vogliono farmi capire che ho perduto la mia occasione, che ormai è tardi, ma, allora, perché non mi rassegno?
Se il nostro destino è uguale a quello di Chigusa Tsukikage e Ichiren Oozachi perché non accetto anche io passivamente il fato, felice per quel che ho, senza aspirare ad altro?
Ichiren e Chigusa sono stati uniti fortemente, in qualche modo, anche se non hanno concretizzato la loro unione.
Perché io, invece, non riesco a restare legato a te in modo superficiale, come semplice donatore di rose?
Sei uno sciocco, Masumi!
Parli come se lei fosse davvero l’altra metà della tua anima.
Ma sai bene che potrebbe non essere così. Potrebbe essere solo un disperato desiderio.
E, allora, dannazione, torna alla realtà, strappati dal cuore questo sogno che non è il tuo e…continua a sopravvivere!


Sopravvivere.

Sì, ti strapperai dal cuore il sogno di Maya, Masumi, anche perché dovrai completare un’opera ben più grande.
Uno sciocco.
Sono stato uno sciocco a pensare per un attimo che la dèa scarlatta avesse operato un prodigio su mio padre. Eysuke Hayami non cambierà mai.
La paura lo ha reso più verme di prima: il terrore che il suo erede possa riuscire dove lui ha fallito lo infastidisce.
Egli ha avuto non l’amore, ma l’odio della sua dèa; ed anche io devo ereditare questo carico di dolore folle e straziante.
L’ultimo atto prevede che io ti distrugga, Maya, perché il generale millepiedi non è pago di quanto compiuto in vita.
Se accetterai il compromesso, bene, altrimenti, perderai tutto.
E’ il fato dei genii.
Destinati a diventare il centro del mondo o ad essere inghiottiti da esso.
Perché, se un genio è lasciato libero di respirare e di far respirare le menti di coloro che vivono a contatto con lui, diventa pericoloso.
Deve averlo notato, Eysuke, il mio cambiamento, il calcolo che si è trasformato in compassione, l’indifferenza che si è tramutata in passione.
Io ho ereditato il suo spirito, in fondo, e, in virtù di ciò, sono una mappa fin troppo dettagliata per lui.
Torno a cercarti, lacerato dentro da quell’orrendo ultimatum.
Ma stavolta non ci sei, ragazzina, ed io non posso posticipare il ritorno a Tokyo, non posso venire a prendere quel che sento appartenermi, laggiù, nella Valle dei susini.
Chigusa Tsukikage deve aver capito che andare a salutarla era solo un pretesto.
E’ stata insolitamente gentile con me, anche se le sue parole hanno confermato quel che, con la ragione, credo di avere perfettamente intuito. Qui, dove il mondo non arriva, dove profonde gole celano il segreto degli dèi, proteggendolo dalla malvagità dell’uomo, è fin troppo semplice percepire l’amore.
Il problema, dopo, è discernere tra il vero amore e il semplice sogno.
La recitazione di Maya è sempre stata affascinante; ha sempre avuto il potere di catturarmi, di tradurmi in una dimensione parallela, dove è più facile percepire il perché dei battiti del cuore.
E’ facile, dunque, pensare che - come per Eysuke - questa ossessione che dura da sei lunghi anni, sia solo un fatto di coscienza.
La dèa scarlatta esiste, ma solo sul palcoscenico.
Così come l’amore di anime.
Sento che me ne sto facendo una ragione, anche se la malinconia mi attanaglia, anche se, in questo momento, vorrei solo venire da te, Maya, e stringerti ancora!
La valle dei susini dell’illusione!!!



Il mio desiderio non si avvererà mai!
Una stella cadente ha attraversato il cielo di Tokyo.
Una stella cadente nella valle dei neon è una cosa ben rara, lo dice anche Mitzuki, efficiente e impassibile come di consueto.
L’ho trovata ad aspettarmi alla Stazione Centrale e, subito, ho sentito l’esigenza di “confidarmi” in qualche modo con lei.
Per questo, quando mi ha domandato dello spettacolo nella Valle dei susini, non ho potuto trattenermi dal dirle che una dolce e mai provata felicità ha saputo scuotermi l’anima.
Ma, come ogni cosa bella, ha avuto vita piuttosto breve.
Passano le ore, i giorni e mi ritrovo dove non vorrei essere, ma dove devo stare.
Non so perché, ma anche tu, Maya, ti ritrovi qui e sai bene che non è il tuo posto perché nessuno – men che mai io – ti ha invitata.
E’ il mio party di fidanzamento.
Shiori indossa un bellissimo abito bianco di Armani, ha fatto le extension e infilato sopra il candido guanto l’anello con zaffiro che le ho regalato come pegno d’amore. E’ una delizia per gli occhi e tutti dicono che sarebbe una splendida dèa scarlatta (se capisse qualcosa di recitazione, aggiungo io).
Tu, al confronto, sei una ragazzetta senza valore, con la gonnellina troppo corta per una occasione come questa, le scarpe basse, i capelli ordinari.
Non ti rendi conto di quanto tu sia ridicola, Maya?
Eppure hai qualcosa di diverso: sembri più donna, ma io devo fingere di non accorgermi della tua femminilità non più solo abbozzata o immaginata e continuo a recitare la parte dell’uomo innamorato.
Per tutto il tempo, non ho smesso di cingere Shiori per la vita.
E poi, quando sei corsa via urlandomi le solite cattiverie, ho allungato la durata della farsa sbeffeggiando la tua aria da ragazza lupo, nulla di più lontano dal leggiadro spirito del susino millenario.
E sei sparita.
Mi sono adagiato sulla situazione che mi è venuta addosso senza che io potessi opporre alcuna resistenza. In tutto questo tempo, tra le manovre per monopolizzare La dèa scarlatta e i preparativi per il matrimonio, ho pensato poco a te.
Perché dovrei pensare a te, Maya?
Persino quando è arrivato Hijiri – non mi ricordavo più neppure di lui, che mi fa da tramite con te! – ho soffocato la gelosia e ogni impeto di passione.
Vedere le foto della tua uscita con Sakurakoji mi ha scosso, ma va bene così.
Devi vivere la tua vita, anche se, mio malgrado, io non vi farò parte.
Riesco persino ad essere gentile con Shiori, che mi aspetta di sotto per andare dal nakodo, mentre la costernazione di Hijiri è più che palese.
Sembra che egli sia l’unico che non si rassegni!
Ma è tutta apparenza! E’ tutta una squallida beffa.
Quando incontro Sakurakoji, che, con naturalezza, ostenta il suo pendente col delfino – uguale a quello che indossi tu! – la malinconia torna a far capolino. E mi metto a pontificare sulle anime gemelle e sul loro amore, suggerendogli, involontariamente, quanto gli serve per interpretare al meglio Isshin.
Perché io sono il vero, solo Isshin.
La chiave sta tutta nella solitudine, ragazzo, ed io mi sono accorto di essa solo quando ho lasciato andar via Maya e chiuso le porte alla speranza di un futuro insieme a lei. Non un futuro virtuale, ma uno vero!
Prima di conoscerla, il mio spirito vagava inquieto e solitario nella valle dei neon. Ora che la conosco e non posso realizzare quell’unione, mi sento morire dentro.
Non posso vivere senza di lei.
Lo so, ma non faccio nulla, a parte sospirare di sollievo quando mi dici che Maya ti considera il suo amante, ma solo sul palco.


Il sacco è pieno. Nuovamente.
Sapevo che il pivello appartiene alla buona società, ma non pensavo arrivasse a portarti in quel ristorante extralusso in cui ho prenotato per me e Shiori.
Vi scorgo, mentre sono uscito un attimo a fumare sul terrazzino.
Mi appoggio alla balaustra, mi passa la voglia di accendermi una sigaretta. Vorrei del whisky, un bel whisky doppio.
Tu sorridi serena e lui ti ricambia.
Quando lo vedo allontanarsi non posso trattenermi dal farti un richiamo, Maya.
Io esisto ancora! Non ti ho abbandonato! Forse Masumi ti ha lasciata, ma non l’ammiratore. Lui non potrebbe mai, le sue rose scarlatte non appassiranno mai.
Scrivo con mano tremante che aspetto con ansia la tua prossima rappresentazione e rubo una rosa scarlatta alla Reception. C’è persino un nastro dello stesso colore legato al gambo.
Tutto a fagiolo.
Chiamo il cameriere con uno schiocco di dita e te la faccio recapitare immantinente.
Mi sento un esaltato!
Ed ora cosa fai?
Ti alzi e ti guardi intorno?
Non l’hai mai fatto, Maya.
Sei sempre stata così “contemplativa” con me, non hai mai fatto nulla di concreto per incrociarmi, anche dopo aver conosciuto Hijiri!
Cosa è cambiato?
Shiori mi invita a rientrare, ma sono distratto da un gran trambusto.
Si odono urla disperate; i camerieri chiamano aiuto.
Corro alla terrazza che dà sul fiume, in cui tu stai cenando, come scosso da un presentimento.
Ti scorgo in mezzo ai flutti, trascinata da un motoscafo: una corda ti immobilizza la gamba.
Io annaspo come se stessi affogando insieme a te, ma, proprio mentre i miei piedi si stanno lanciando verso le acque, vengo preceduto da Sakurakoji, che, senza tergiversare più di tanto, si tuffa per salvarti.
Si muove maldestro, impedito dalla camicia che si gonfia in un secondo: si strappa dal collo la cravatta, ti punta e, finalmente, ti raggiunge!
Che occhi ha?!
Fa paura!
La sua determinazione fa paura.
Ti guarda come se tu gli appartenessi, ostentando il suo ciondolo a forma di delfino, fino a poco fa nascosto sotto la camicia.
E tu, inerte, ragazzina…hai tenuto per tutto il tempo la mia rosa scarlatta fra le dita. Anche davanti alla possibile morte, non hai smesso di stringerla a te.
Perché?
Ed ora, che sei piangente e spaventata tra le braccia di quel ragazzo, la lasci cadere in un ennesimo gesto disperato!
Maya, ti sei rassegnata anche tu, dunque?

Finalmente?!!!

Sono geloso.
Sono una furia incatenata.
Quando sento Hijiri, che mi racconta degli ultimi sviluppi della vicenda, dopo quella sera, faccio a pezzi l’ufficio.
E torno ad accendermi una sigaretta senza filtro.
Non mi accorgo neppure che Mitzuki è entrata nella stanza.

continua!

domani inizia il mio inedito!
 
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